Apr 30, 2022 | periodico
Il 9 aprile a Sotto il Monte Giovanni XXIII si è celebrato l’evento “La Pace, il Rotary” con l’intento di attualizzare il messaggio di Papa Giovanni XXIII per far conoscere ad una vasta platea l’operato del Rotary per la pace. Le sfide lanciate dalla “Pacem in terris” sono sfide attuali che meritano una riflessione approfondita per essere spunto di azione. La Fondazione Papa Giovanni XXIII ha offerto l’opportunità di conoscere l’attualità del messaggio dell’enciclica e il Rotary con la sua organizzazione dimostrerà come opera per la Pace. Il Distretto 2042 ha scelto di sviluppare il motto dell’anno rotariano “Servire per cambiare vite”, ispirandosi alla Pace in Terris per coniugare il messaggio giovanneo come stimolo e rinnovato impegno non solo per dire no a ogni forma di guerra, ma per affermare la libertà, la giustizia e l’equità che fanno parte della missione del Rotary.
I lavori sono stati aperti da Edoardo Gerbelli, Governatore Distretto 2042 del Rotary, il quale ha introdotto gli interventi di Don Ezio Bolis, Direttore Fondazione Papa Giovanni XXIII, e Enrico Galavotti, Professore di Storia del cristianesimo e Storia della teologia presso l’Università di Chieti-Pescara. «Ho pensato di organizzare un convegno internazionale volto a sviscerare come i temi affrontati in quel documento davvero innovativo, se non rivoluzionario, siano ancora oggi attuali; di mettere in relazione le istanze di quella Enciclica con l’impegno e le attività che il Rotary conduce, quotidianamente, per edificare un mondo che si muove verso la convivenza fra uomini e donne di terre diverse, di razze diverse, di religioni diverse, di culture diverse» – ha detto Edoardo Gerbelli. «Il 60° anniversario della Pacem in terris è una preziosa occasione per ricordare e approfondire l’insegnamento profetico di Giovanni XXIII sulla pace. Invitando a «superare le barriere che hanno recato ingiurie», Papa Roncalli non si limitava a proporre nuove teorie, ma richiamava tutti gli uomini e le donne di buona volontà a dare il proprio contributo per creare una cultura della pace, fondata sulla libertà e la verità, sulla giustizia e sulla solidarietà tra i popoli. Questo è il compito affidato anche alla nostra generazione» – ha sottolineato don Ezio Bolis.
Nella seconda parte, Alberto Ganna, Past Governatore Distretto 2042 del Rotary, ha aperto ai contributi di Charlie Allen, Direttore Partnership Institute of Economics and Peace, Fergal Mc Carthy, Peace Programs Manager Rotary Foundation, e Helen Nambalirwa Nkabala, Direttrice Centro della Pace presso la Makerere University. Gli interventi hanno offerto molti spunti di riflessione, evidenziando la complessità dello scenario internazionale in cui la pace viene minata quotidianamente. Infine, la tavola rotonda con i professionisti Silvia Fontana, Jasper Peet-Martel e Alessandro Girola, in cui è emersa la testimonianza della rappresentante di Medici Senza Frontiere, proprio nel giorno in cui la Russia ne ha decretato l’espulsione dal suo territorio.Le conclusioni sono state affidate a Gilberto Dondè, Past Governatore Distretto 2042 del Rotary, e al Governatore in carica, Edoardo Gerbelli.
LA GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SULL’AUTISMO
Il 2 aprile si è celebrata la Giornata Internazionale per la consapevolezza dell’Autismo. Il nostro Club supporto in vari modi il Progetto Spazio Autismo e a tale riguardo segnalo al Circolino in Città Alta si è tenuto il concerto dell’Orchestra La Nota in Più, seguito da una performance teatrale che raffigura l’esperienza di un ragazzo autistico. Nel pomeriggio dello stesso giorno c’è stata la vendita di speciali biscotti blu. Sono gli stessi che abbiamo gustato a Natale, colorati di blu.
EMERGENZA UCRAINA
Il nostro Club ha risposto all’appello lanciato attraverso la Commissione Distrettuale Azione Internazionale dal sindaco di Rota Imagna, che ospita una piccola colonia di bambini ucraini. Computer e tablet messi a disposizione da SACBO sono stati donati per consentire di svolgere lezioni in DAD con l’Ucraina.
SERATA ROSSOBLU’ CON IL VOLLEY BERGAMO 1991
Bergamo è rimasta nel grande volley femminile. Lo ha fatto riscrivendo la storia della plurititolata società rossoblù, attraverso la fondazione del Volley Bergamo 1991, e poi conquistando una salvezza che è arrivata nelle ultime battute dell’ultima giornata di campionato. Un cammino lungo, intenso e non privo, oltre che di emozioni, anche di ostacoli: infortuni, cambi in corsa, un mese di sosta forzato causato dal covid-19 che non ha risparmiato le rossoblù. Ma l’obiettivo è stato raggiunto. A dispetto delle difficoltà che forse lo hanno reso ancora più prezioso. E il Volley Bergamo 1991, al termine del suo primo anno di vita, si è garantito la permanenza in serie A1. A testimoniare questa impresa, nella serata dedicata a squadra e società, sono state le giocatrici Khalia Lanier e Luna Cicola, il direttore sportivo Giovanni Panzetti e il vicepresidente Stefano Rovetta, insieme a Giorgia Marchesi, addetta stampa. L’americana Lanier ha spiegato di avere scelto di restare a Bergamo, nonostante offerte economiche più vantaggiose, manifestando un legame con la città e i cuori rossoblù. La giovanissima Cicola si è detta felice di vestire una maglia così prestigiosa e desiderosa di crescere tecnicamente. Panzetti è il simbolo di fedeltà assoluta al volley femminile bergamasco, lo stratega che ha permesso di mantenere la squadra nel massimo campionato, garantendo uno spettacolo di gioco e passione, pure disponendo di un budget limitato rispetto a corazzate come Conegliano. Il vicepresidente Stefano Rovetta ha raccontato come si è arrivati a formare la squadra dirigenziale e mettere insieme gli sponsor che hanno creduto nel progetto, consentendo di conservare il titolo e la grande tradizione del volley femminile a Bergamo.
Mar 31, 2022 | periodico
ECONOMIA E MODELLI ORGANIZZATIVI AZIENDALI
La riunione interclub del 16 marzo, tra Treviglio, Romano di Lombardia e Dalmine Centenario, ha ospitato i rappresentanti di Confcommercio, Confartigianato e Assolombarda-Confindustria sul tema dello stato dell’economia tra costi energia, materie prime e smart working.
Mercoledì 16 marzo il nostro Club si è ritrovato con i Rotary Club Treviglio e Romano di Lombardia al Palace Hotel di Zingonia per una interessante serata sul tema “Stato dell’economia attuale e nuovi modelli organizzativi aziendali”. Argomento sviluppato attraverso un doppio giro di interventi a cura di Marco Barbieri di Confcommercio, Enrico Brambilla di Confartigianato e Alvise Biffi di Assolombarda-Confindustria, moderati da Lorenzo Rinaldi, direttore de “Il Cittadino” di Lodi. Una discussione articolata, che ha avuto come sfondo la preoccupazione per la gestione delle risorse energetiche e il rincaro delle bollette. Senza trascurare, naturalmente, la necessità comune a tutti i settori delle attività di servizio e produttive di accedere a forme di agevolazioni che riguardano non secondariamente la tassazione di dipendenti e addetti. Denominatore comune, gli effetti negativi prodotti dalla pandemia, che hanno segnato profondamente e con modalità diverse i singoli comparti. Ne è emerso il quadro di una economia tenace. Il rappresentante di Confcommercio ha toccato il tema del commercio online, una fetta di mercato che le attività mirano a conquistare per ripagare gli effetti della crisi postpandemica. Da Confartigianato la preoccupazione per la fluttuazione dei costi e la difficoltà a garantire l’approvvigionamento delle materie prime, che coinvolge la filiera meccanica e i terzisti. Infine, lo smart working, con i suoi aspetti positivi ma che ha mette a rischio le relazioni umane e professionali.
COVID DURANTE E DOPO
Il Rotary Club Dalmine Centenario ha ospitato giovedì 31 marzo la dott.ssa Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano.
La dottoressa Gismondo è una personalità scientifica forte e averla ospitata nel contesto ristretto del nostro club ha permesso di ottenere un punto di vista autorevole per quanto concerne la pandemia che ci ha colpito due anni fa e che continua a lasciare il segno nel numero dei contagi. Il suo intervento, iniziato con la spiegazione di quanto accaduto e l’analisi sulla gestione della fase acuta dell’emergenza sanitaria, ha toccato gli aspetti legati al futuro a breve termine. Gismondo ha sottolineato come, purtroppo, nel mondo, si vada in ordine sparso nel modo di gestire e fare fronte a una pandemia che in realtà ci accomuna. E, dunque, punta il dito sulla strategia sbagliata. In ogni caso, quanto deciso nel nostro Paese la trova d’accordo: la quarantena di 7 giorni per i positivi a Covid-19 rappresenta un buon intervallo di tempo precauzionale. Quanto alla quarta dose, il cosiddetto secondo booster, non ha dubbi asserendo che “non c’è nessuna base solida, né scientifica né epidemiologica nel contesto che stiamo vivendo, che possa giustificare in questo momento una quarta dose di vaccino” anti-Covid estesa a categorie diverse da quelle per cui è già prevista e per le quali – tecnicamente – non è da considerarsi un secondo booster, ma un richiamo dopo un ciclo primario di vaccinazione composto per gli immunodepressi da 3 dosi”. Aggiungendo che “una nuova dose sarebbe ottimale con un vaccino aggiornato, sicuramente in vista dell’autunno, ma non prima”. Anche sul Green pass, come aveva dichiarato il mese prima di intervenire alla nostra serata, Gismondo, si era detta contraria a mantenerlo in essere in vista della fine dell’emergenza. Quanto alla mascherina, avrebbe senso mantenerla sempre e non prevederne l’uso solo in alcuni luoghi, perché con un virus così altamente contagioso il rischio di infettarsi esiste sempre allorquando la togliamo. Anche quando ci si trova all’aperto, avendo le altre molto vicine a sé”. La strada imboccata, insomma, è quella della convivenza con il Covid, sperando nello sviluppo di nuovi vaccini specifici che riescano a fare fronte alle varianti.
A DALMINE UNA STRADA PER ILARIO TESTA
Il Comune di Dalmine ha intitolato a Ilario Testa, già amministratore delegato della Dalmine e per 15 anni presidente di SACBO, nonché socio onorario del R.C. Dalmine Centenario, una strada nel nuovo complesso residenziale Sun City.
LA PACE, IL ROTARY: APPUNTAMENTO IL 9 APRILE A SOTTO IL MONTE
Feb 28, 2022 | periodico
IL PREMIO FRIEDEL ELZI NEL MESE ROTARIANO
Diciamolo pure. Gli inizi del mese di febbraio hanno imposto una certa prudenza al cospetto l’indice dei contagi da Covid-19 sul territorio e, pure confermando gli appuntamenti con il consiglio direttivo e il Parliamo tra Noi, abbiamo atteso l’ultimo giovedi del mese, il 24 febbraio, giorno seguente il 117° anniversario di nascita del Rotary, per la cerimonia di assegnazione del Premio di Laurea “Friedel Elzi”. Voluto per esaltare i valori in cui il nostro amico e socio rotariano, prematuramente scomparso, credeva per dare la giusta enfasi alle ricchezze architettoniche, paesaggistici e culturali del territorio bergamasco. Il premio, riservato agli studenti di tutti i corsi di laurea dell’Università degli Studi di Bergamo, ha come tema “Architettura in Bergamasca tra storia, ingegneria e sviluppo economico”. La prima vincitrice è risultata Isabella Bologna, neolaureata al Corso di Laurea Magistrale in ‘Planning and Management of Tourism Systems”, con la tesi dal titolo “VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO LOCALE E LA CONOSCENZA IN UNA PROSPETTIVA S-LOW: IL CASO D’ALTA VALLE IMAGNA IN PROVINCIA DI BERGAMO”. Relatrice la prof.ssa Federica Burini, presente alla serata in cui è avvenuta l’assegnazione del riconoscimento. Con noi le care Federica e Valentina Elzi, figlie del nostro amico Friedel, e Roberto Cugini, presidente del R.C. Bergamo Hospital 1 GXXIII. Ecco un estratto della tesi premiata.
“L’idea principale di scrivere questa tesi – spiega nel documento di sintesi Isabella Bologna – è nata dal particolare periodo storico che stiamo attraversando e dal desiderio di indagare il potenziale ruolo delle tecnologie digitali, in particolare quelle relative alla cartografia e alla mappatura, per le destinazioni turistiche al fine di affrontare e superare la crisi. Partendo dal presupposto che, durante la pandemia di Covid-19, i primi segnali di ripresa nel settore del turismo sono giunti da due particolari tipologie di turismo, ovvero quello domestico e quello rurale, ho deciso di concentrarmi su un territorio rurale e montano di prossimità, ossia la Valle Imagna, la più piccola valle della provincia di Bergamo. Al fine di sviluppare un progetto di rigenerazione territoriale basato sul recupero del paesaggio e dei saperi tradizionali attraverso l’uso di strumenti digitali di mappatura e la tecnica dello storytelling, il quadro teorico all’interno del quale ho lavorato è quello della semiosi del paesaggio, della metodologia SIGAP e dell’approccio turistico s-Low, tutti elaborati e approfonditi dal Laboratorio Cartografico dell’Università di Bergamo. L’obiettivo finale del mio lavoro di ricerca è stato dimostrare che gli strumenti digitali di mappatura possono essere utili ai turisti, agli stakeholder locali così come ai territori, poiché possono aiutarli a diventare più resilienti; la resilienza a cui mi riferisco è una resilienza di tipo proattivo, che implica affrontare la crisi, catalizzare le difficoltà e utilizzarle per migliorarsi. Nel primo capitolo mi sono soffermata sull’impatto della pandemia di Covid-19 sul turismo e sui cambiamenti che ha portato. Nel secondo capitolo mi sono concentrata sul concetto di paesaggio, soffermandomi anche sulla crescente importanza che ha assunto nei contesti istituzionali negli ultimi decenni. In particolare, il paesaggio è stato indagato come risultato del processo di territorializzazione ed è stato affrontato utilizzando la metodologia della semiosi del paesaggio. La loro combinazione permette il recupero del capitale spaziale – il senso sociale dei luoghi – che rappresenta la fase preliminare di ogni intervento territoriale. Il recupero del capitale spaziale è altamente raccomandato nel processo di rigenerazione territoriale e di valorizzazione turistica, poiché sia la popolazione locale che i visitatori possono sviluppare un forte senso di attaccamento al luogo e un sentimento di empatia, chiamato filia, che potrebbe semplificare la protezione e la conservazione del paesaggio. Per trattare questi temi ho fatto riferimento agli studi di geografi italiani come Emanuela Casti, Federica Burini, Angelo Turco ed Eugenio Turri. Inoltre, ho analizzato la metodologia SIGAP e l’approccio turistico s-Low proposto dall’Università di Bergamo. Nel terzo capitolo, il cui argomento principale è la cartografia, con un focus particolare sul ruolo sociale e comunicativo delle mappe. è stata indagata l’applicazione dei GIS (Geographic Information Systems) al turismo, e in modo particolare al turismo rurale.
Nel quarto e ultimo capitolo della tesi, tutti i concetti e le metodologie presentati nei capitoli precedenti sono stati messi in pratica nel contesto di alcuni paesi della Valle Imagna. La volontà di concentrarsi su questo territorio nasce dalla scoperta della ricchezza di risorse della valle – e soprattutto dei suoi gioielli di architettura rurale tradizionale – che, purtroppo, non sono inseriti negli itinerari turistici tradizionali e, di conseguenza, non vengono promossi e valorizzati. Dopo aver fornito un quadro del territorio della Valle Imagna – di fondamentale importanza prima di qualsiasi altra fase di intervento – attraverso un processo partecipativo che ha visto la collaborazione di stakeholder e attori locali, sono stati individuati i principali iconemi – cioè unità di significato – di Corna Imagna, Fuipiano Valle Imagna e Brumano, i tre paesi su cui si è svolto il lavoro di ricerca. La realizzazione della mappa interattiva, che evidenzia la ricchezza di risorse dell’Alta Valle Imagna, e la fitta rete di mobilità dolce che attraversa i territori in questione rappresentano un ottimo punto di partenza per la progettazione di un itinerario che colleghi i principali punti di interesse individuati e che abbia come fine ultimo la promozione del paesaggio territoriale e la valorizzazione delle conoscenze locali che, purtroppo, rischiano di scomparire. Porre gli attori locali al centro di questo progetto è il punto principale, perché sarebbero coinvolti in ogni fase della produzione delle audioguide, dalla progettazione della trama alla registrazione dell’audio. Oltre alla creazione dell’itinerario e delle audioguide, sarebbe possibile implementare per ogni tappa file multimediali come immagini e video, organizzare giochi e quiz che potrebbero migliorare l’esperienza turistica. L’obiettivo finale della mia ricerca è quindi quello di dimostrare che le tecnologie digitali per la mappatura possono aiutare i territori a diventare resilienti e che possono essere utili non solo ai turisti, sempre più alla ricerca di esperienze più attive e inclusive e della loro partecipazione al processo di creazione dell’esperienza turistica, ma anche agli attori locali che potrebbero promuovere e valorizzare il loro territorio, farsi conoscere, creare reti, e soprattutto combattere il pregiudizio purtroppo comune che le zone rurali siano solo aree remote, fragili, povere e interne, e quindi non degne di essere visitate”.
SPILLATURA DEL NUOVO SOCIO MICHELE CAMOLESE
Nel corso della serata dedicata al Premio di Laurea “Friedel Elzi”, il presidente Alessandro Cianciaruso ha spillato il nuovo socio Michele Camolese, avvocato cassazionista, seconda new entry dell’anno rotariano 2021-2022 dopo Laura Peroni.
FESTEGGIAMENTI PER IL PAST PRESIDENT BENIAMINO ALIBERTI
L’anno rotariano 2020-2021, con la presidenza di Beniamino Aliberti, benché condizionato inevitabilmente dalla recrudescenza autunnale della pandemia che ha costretto a fare ricorso alle riunione via zoom, ha visto il nostro Club cogliere tutti gli obiettivi e ottenere i massimi riconoscimenti. In particolare, quelli assegnati dalla Rotary Foundation. E’ così che, con orgoglio e soddisfazione, il presidente Alessandro Cianciaruso e il nostro socio Roberto Lodovici, in veste di A.G., hanno consegnato a Beniamino Aliberti i segni tangibili dell’impegno assunto e profuso nel suo anno.
IL LABORATORIO COVID-19 DI CALCINATE: UNA ECCELLENZA DEL ROTARY
Lunedì 28 febbraio 2022 si è svolta una interessante conviviale via TEAMS, organizzata dal Rotary Club Bergamo, dal titolo “l laboratorio COVID-19 di Calcinate: com’è nata ed è stata realizzata questa straordinaria iniziativa rotariana”, a cui i nostri soci hanno partecipato in collegamento. Relatori sono stati Alberto Cammarota e Francesco Locati, insieme alla nostra Alice Melocchi. Durante l’incontro in modalità virtuale, è stata illustrata quella che è considerata una delle iniziative rotariane più concrete per eccellenza portate avanti durante la pandemia, ovvero la realizzazione del laboratorio COVID-19 di Calcinate. Alberto Cammarota, Alice Melocchi e Franceco Locati e hanno raccontato la genesi del progetto, a partire da come sia nata l’idea, durante una conversazione tra amici a marzo 2020, alla sua relazione vera e propria. Quest’ultima è passata attraverso fasi di implementazioni successive, ognuna delle quali ha preso la forma di una sfida da superare: dalla progettazione degli spazi in cui costruire il vero e proprio laboratorio, seguendo gli standard della produzione industriale, all’identificazione delle apparecchiature open da impiegare nell’analisi dei tamponi, sino alla messa a punto del processo analitico ed alla sua validazione. E’ stato messo in luce lo straordinario lavoro di squadra di tutte le persone coinvolte e soprattutto quello dei giovani volontari, anche di provenienza internazionale – quali ingegneri meccanici, biomedici ed informatici, solo per citarne alcuni – che si sono messi a disposizione e sono stati fondamentali per la buona riuscita del progetto. Infine, il Prof. Remuzzi ha illustrato come il laboratorio stesso, oltre a garantire l’analisi giornaliera di un elevato numero di tamponi, sia stato in grado di adeguarsi all’evoluzione della pandemia. Grazie ad una stretta collaborazione con l’istituto farmacologico Mario Negri, è stato infatti possibile sequenziare il genoma virale, arrivando persino ad identificare la presenza nei tamponi analizzati di una nuova variante non ancora classificata. In sostanza, un progetto nato in ambito emergenziale e portato avanti con grande convinzione e competenza si è dimostrato non solo efficace ma anche altamente versatile ovvero capace, in potenza, di riorganizzarsi in tempi brevi e di rispondere efficacemente ad esigenze nascenti nell’ambito della biologica molecolare.
Gen 31, 2022 | periodico
2022 Ripartiamo dalla professionalità
Con gennaio è iniziato il secondo semestre dell’anno rotariano. La situazione relativa ai contagi da Covid-19 in Lombardia ha suggerito di limitare le riunioni in presenza. Cosicché, il primo consiglio direttivo del 2022 si è svolto via Zoom. Raccogliendo l’invito del Governatore Edoardo Gerbelli, è stata l’occasione per analizzare quanto già fatto, se stiamo raggiungendo gli obiettivi che ci siamo proposti e se quello che stiamo attuando è in sinergia con gli obiettivi del Presidente Internazionale Shekhar Mehta.
Gennaio è il mese dell’Azione Professionale e, sempre come ci ricorda il Governatore Gerbelli, parlare di professionalità a noi rotariani sembra una cosa ovvia se non superflua. Sappiamo benissimo che essa è parte fondamentale della nostra mission. Senza una vera professionalità non si possono fare progetti innovativi che “cambiano vite”.
Certe volte abusiamo di questo termine o ne travisiamo il suo vero significato rotariano. Persone altamente qualificate e capaci nel mondo del lavoro, nell’economia, nella cultura nello sport non possono essere considerate rotariane perché mancano di volontà per porsi al servizio di chi è più svantaggiato e ha bisogno del nostro impegno. Non si è leader se il proprio interesse e impegno si limita a se stessi. Professionalità e impegno sociale sono due termini indissolubili per ogni rotariano. Il concetto di professionalità non è statico, ma si evolve con la società e con la storia. Alcune figure professionali tendono a sparire, ma contestualmente ne nascono altre. Queste sono totalmente diverse sia come modalità di esercizio che di contenuti. Ecco che allora dobbiamo essere attenti a queste trasformazioni e disponibili ad accogliere tra la nostra compagine sociale le nuove professionalità dando loro modo di contribuire alla crescita del Club e a migliorare o “mettere in cantiere” nuovi progetti che possono “cambiare vite”.
Laura Peroni nuova socia del R.C. Dalmine Centenario
Il 27 gennaio siamo tornati a riunirci in presenza a La Vacherie di Brusaporto ed è stata una serata speciale, in quanto abbiamo accolto Laura Peroni tra i soci del R.C. Dalmine Centenario. Un nuovo scatto dell’effettivo che permette di irrobustire la compagine. Laura è nata e risiede a Gardone Val Trompia, ha svolto un Executive Master in Aviation Management. Già responsabile assistenti di volo Ryanair per la base della compagnia aerea all’aeroporto di Bergamo – Aeroporto di Orio al Serio, ricopre il ruolo di Base Manager di Seas, società di manutenzione degli aeromobili Ryanair di cui è ceo il nostro presidente Alessandro Cianciaruso. Un caldo benvenuto a Laura, arrivata ad arricchire il panorama delle professionalità del nostro Club. La cerimonia di spillatura è stata condotta dal presidente in collaborazione con Greta Bertuletti.
Dic 30, 2021 | periodico
Michele Monaci e Greta Bertuletti i prossimi presidenti del Club
Il 2 dicembre l’assemblea elettiva del Rotary Club Dalmine Centenario ha accolto con un applauso collettivo la proposta di affidare a Michele Monaci e, in successione, a Greta Bertuletti la presidenza del nostro club per i prossimi due anni rotariani. Le candidature sono state accolte con entusiasmo e accompagnate dal convinto appoggio di tutti i soci. Sia Michele che Greta hanno dimostrato grandi capacità nella gestione della segreteria del Club e hanno maturato una importante esperienza rotariana. A loro il presidente Alessandro Cianciaruso ha rivolto parole di ringraziamento per avere accettato l’incarico, facendosi portavoce del sentimento comune di stima e appoggio per l’impegno che saranno chiamati a svolgere.
Il Presidente Eletto, Michele Monaci, ha proposto per l’anno rotariano 2022/2023 la seguente squadra per il proprio Consiglio Direttivo: past president Alessandro Cianciaruso, segretario e presidente nominato Greta Bertuletti, tesoriere Carmine Pagano, prefetto Eugenio Sorrentino, delegato Rotary Foundation Roberto Peroni; consiglieri Beniamino Aliberti, Gian Battista Gualdi, Roberto Lodovici, Alice Melocchi, Alessandra Ravasio, Andrea Salvi.
SPESA SOLIDALE A DALMINE
La missione prenatalizia è stata compiuta nel rispetto della tradizione e alle Parrocchie di S.Andrea e S.Maria di Sforzatica di Dalmine è confluita la spesa solidale messa a segno dal Rotary Club Dalmine Centenario, nelle persone del segretario Greta Bertuletti e del past President Silvano Onori. Consapevoli che mai abbastanza si fa per chi ha bisogno, abbiamo voluto rinnovare con gioia il piccolo aiuto atto a rendere più partecipato il Santo Natale e le festività a seguire. Il contributo, come sempre, arriva prima e innanzitutto dal cuore. Se abbiamo contribuito ad accendere un sorriso, ne siamo felici e anche per noi il Natale sarà stato più pregno del suo vero significato.
LA CONVIVIALE NATALIZIA
La tradizionale conviviale natalizia, con soci e familiari, si è tenuta il 16 dicembre in interclub con Inner Wheel Treviglio a La Vacherie di Brusaporto. La serata si è aperta con la Santa Messa celebrata da mons. Giulio Dellavite. Ancora una volta, in occasione dell’appuntamento prenatalizio, il R.C. Dalmine Centenario ha acquisito i prodotti confezionati dall’Associazione Spazio Autismo, consentendo di contribuire alle attività a favore dei ragazzi autistici e arricchire la dotazione di premi in palio per la lotteria finale. Nel corso della serata spazio anche all’esibizione al clarinetto di Carolina Salvi, figlia del socio Andrea e di Maura, la quale ha impreziosito l’atmosfera con note natalizie.
Dicembre mese della prevenzione e cura delle malattie – Il messaggio del Governatore 2042 Edoardo Gerbelli
Stiamo vivendo un periodo, a causa della pandemia, dove la coscienza di ognuno di noi prende ancora di più consapevolezza della necessità della prevenzione e della cura delle malattie. Ogni giorno siamo travolti dalle notizie sulla diffusione del virus e sembrano dei bollettini di guerra. Non dobbiamo scoraggiarci perché abbiamo la possibilità di combattere questa pandemia vaccinandoci, proprio come stiamo facendo con i nostri service nel mondo e con la campagna per la eradicazione della polio. Per noi la salute è tutto. Nel mondo 400 milioni di persone non possono permettersi o non hanno accesso alle cure mediche di base. Noi riteniamo che avere una buona assistenza sanitaria sia un diritto di tutti.
Il Rotary si sforza di migliorare e ampliare l’accesso alle cure a basso costo e gratuite nelle aree sottosviluppate. I nostri soci provvedono a educare e mobilitare le comunità per aiutare a prevenire la diffusione delle malattie più importanti. I nostri soci combattono varie malattie, tra cui malaria, HIV/AIDS, Alzheimer, sclerosi multipla, diabete e polio. La prevenzione è altrettanto importante, e per questo siamo impegnati nell’educazione sanitaria e nel fornire test per l’udito, la vista e cure dentistiche. La Fondazione Rotary sta cambiando il mondo con sovvenzioni per progetti e attività in tutto il mondo e nella tua comunità: $ 65 milioni in sovvenzioni elargite dal Rotary per combattere le malattie e 99% riduzione dei casi di polio sin dall’avvio del nostro programma nel 1985. Tutto questo grazie alla generosità e all’impegno di ogni rotariano che oltre a donare sempre di più si sente coinvolto nell’assistenza diretta alle persone bisognose di cure. Le nostre donazioni alla Rotary Foundation rendono il Rotary una associazione leader alla quale le organizzazioni mondiali che coordinano il settore della salute si rivolgono per promuovere campagne di prevenzione e di cura.
Nov 30, 2021 | periodico
La visita del Governatore Edoardo Gerbelli
Il 25 novembre il nostro Club ha accolto il Governatore AR 2021- 2022 Edoardo Gerbelli, accompagnato dalla gentile consorte e da Roberto Lodovici. La visita ha permesso di esporre i programmi continuativi, le nuove iniziative e l’impegno che portiamo avanti nei confronti di Rotary Foundation e End Polio Now, che ci vedono tra i maggiori e costanti contributori a livello distrettuale.
Il Governatore ha mostrato di apprezzare la conduzione di progetti pluriennali di grande valore sociale, dalla sicurezza stradale al sostegno a Spazio Autismo, la Ruota d’Oro che mira a diffondere i principi del Rotary tra i bambini, come pure l’aver promosso un Premio di Laurea intitolato a Friedel Elzi, ritenendo meritoria la volontà di ricordare i soci non più tra noi e che hanno segnato con la loro azione il fare rotariano. A tale riguardo, il Governatore ha sottolineato l’importanza della memoria, invitando a dedicare un fondo comune al progetto dedicato alla memoria di grandi rotariani che ci hanno preceduto e che dovrà servire per il finanziamento di borse di studio, premi di laurea e attività di ricerca incentrate sul Rotary.
“Se vuoi correre veloce vai da solo, ma se vuoi andare lontano corri con gli altri” – ha detto Edoardo Gerbelli all’inizio del suo intervento alla serata del R.C. Dalmine Centenario, a significare l’importanza di fare squadra per cogliere gli obiettivi, e richiamando il motto del Presidente Internazionale Shekhar Mehta: “Servire per cambiare vite”. La mano che sostiene il mondo è il messaggio più eloquente dello spirito rotariano volto al servizio per impegnarsi a dare vita a progetti realizzabili, coinvolgendo il maggior numero di soci.
Nell’era multimediale è altrettanto importante l’uso consapevole dei social, che contribuiscono a dare ampia visibilità al Rotary e ad attrarre interesse e attenzione nei confronti dell’azione rotariana. E’ necessario che il Rotary non ia visto come semplice strumento di beneficenza, ma faccia emergere la professionalità di chi ne fa parte perché sia al servizio dei progetti. E in tal senso, Gerbelli ha richiamato l’importante di donare quanto più possibile alla Fondazione per sostenere massimamente i progetti. Ricevendo il contributo del nostro Club, Edoardo Gerbelli ha invitato i soci a iscriversi al convegno che si terrà il 9 aprile 2022 a Sotto il Monte Giovanni XXIII sul tema sarò “La Pace e il Rotary”, con l’obiettivo di mettere a confronto l’enciclica “Pecem in Terris” di Papa Giovanni XXIII con i principi del Rotary.
Il Risveglio dei Templari di Roberto Lodovici
A parlare del mondo dei Templari nel nostro Club era stato, negli anni passati, l’amico Friedel Elzi. I soci di lunga data ricordano di esserne rimasti particolarmente affascinati. Tra essi, Roberto Lodovici, il quale ha scritto, pubblicato e presentato in anteprima, nella serata a lui dedicata e in interclub con R.C. Terra di San Marco e Isola Bergamasca Ponte San Pietro, il suo ultimo libro dal titolo “Il Risveglio dei Templari”. Un titolo che è anche richiamo emblematico a quanto ha potuto approfondire fino a generare un romanzo che accompagna il lettore in un percorso attraverso i secoli e luoghi lontani.
Che cosa si cela nella Cattedrale di Chartres? Qual è il suo rapporto con i Templari? Quali segreti nascosero questi mitici cavalieri dopo il loro ritorno da Gerusalemme? Sono queste le domande che condurranno i nostri protagonisti dalla biblioteca di Chartres all’isola di Mull in Scozia, da Port Louis a Durham in North Carolina, passando da New York, in un viaggio che darà alle loro vite un nuovo significato.
Michel Hervé, noto architetto di Parigi, riceve un’insolita richiesta dal lontano Oriente: edificare su di un’isola vicino a Mauritius, sopra le rovine di un antico Tempio, una cattedrale simile a quella di Chartres ma solo nel suo aspetto esoterico. Incuriosito, insieme alla moglie Isabelle, docente di storia antica alla Sorbonne, parte per l’isola dove incontrerà Jacques e Sophie, due enigmatici e misteriosi committenti, che gli mostreranno una fulgida pietra con impresso un emblema che si scoprirà essere un simbolo templare. Inizia così un viaggio nel passato alla ricerca di antiche verità, fino a che la ritrovata saggezza dei Templari verrà riportata alla luce e messa al servizio dell’umanità nel momento in cui è chiamata ad affrontare nuove sfide.
Buona lettura di questo libro che, al pari delle precedenti pubblicazioni firmate da Roberto Lodovici, è destinato a scalare le classifiche.
Novembre è il mese della Fondazione Rotary
La Fondazione Rotary trasforma le tue donazioni in progetti che cambiano vite a livello locale e internazionale. Durante gli ultimi 100 anni, la Fondazione ha speso 3 miliardi di dollari per iniziative sostenibili e capaci di cambiare in meglio la qualità della vita. Possiamo dire con orgoglio che il 90,8% delle donazioni viene destinato direttamente al sostegno dei nostri progetti di service. Sabato 20 novembre si è tenuto via Zoom il seminario distrettuale sulla Fondazione Rotary. Quest’anno il R.C. Dalmine Centenario ha versato 104,65 dollari (90 euro al cambio applicato da RF) per ogni socio effettivo. Contestualmente, abbiamo corrisposto 1.000 euro a End Polio Now. Grazie a ciò, il R.C. Dalmine Centenario ha ricevuto l’Attestato di apprezzamento e figura tra i 16 club che nel 20/21 hanno maggiormente contribuito e tra quelli che hanno raggiunto l’obiettivo del 100% di donazione alla Fondazione “Every Rotarian every Year”. Il R.C. Dalmine Centenario è l’unico club della Bergamasca ad avere ottenuto entrambi gli attestati.
LA LUNA SULLE ALI La Protezione Civile, il ritratto di un’epoca
Il 19 novembre, nella Sala Viterbi del Palazzo della Provincia di Bergamo, per iniziativa del Rotary Gruppo Orobico 1 e 2, si è svolta la presentazione del libro “LA LUNA SULLE ALI La Protezione Civile, il ritratto di un’epoca”, biografia di Giuseppe Zamberletti scritto a quattro mani da Gianni Spartà e Lorenzo Alessandrini. A parlarne il PDG Giuseppe Navarini, il presidente della Commissione Azione Internazionale Alberto Barzanò, il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi, il Prefetto di Bergamo Enrico Ricci, Angelo Novara – delegato Governatore 2042 per la protezione civile, insieme a Gianni Spartà, una delle due firme del libro, e Eugenio Sorrentino, giornalista e prefetto del R.C. Dalmine Centenario in veste di chairman.
«Viaggiavo di notte diretto a Roma, mi affascinava il riflesso della luna sulle ali di aerei postali. La mia carriera politica ha preso il volo all’insegna della bellezza».
Con questa immagine che dà il titolo alla sua biografia, Giuseppe Zamberletti sintetizza l’inizio della lunga avventura nel cuore delle istituzioni. Parlamentare per sette legislature, sottosegretario, ministro, abile mediatore sul palcoscenico e dietro le quinte del potere democristiano, a lui si deve la nascita della Protezione Civile. Ne ha fatto un fondamentale servizio dello Stato sul fronte di devastanti terremoti in Friuli e in Irpinia, ne ha esportato il modello nel Mar Giallo durante un’emergenza umanitaria tra i barconi di migliaia di vietnamiti fuggiti dall’inferno comunista e salvati da navi militari italiane.
La Luna sulle ali è anche il ritratto di un’epoca con alcuni dei suoi momenti più drammatici: il sequestro di Aldo Moro, il terrorismo rosso e nero, la strage di Ustica. Da testimone o protagonista, in ogni caso da lucido professionista della memoria, Zamberletti racconta in questo libro ciò che ha visto, fatto e pensato.
«L’Italia gli è grata», scrive nel suo ricordo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella presente ai funerali di Stato celebrati a Varese il 29 gennaio del 2019.