ECONOMIA E MODELLI ORGANIZZATIVI AZIENDALI

La riunione interclub del 16 marzo, tra Treviglio, Romano di Lombardia e Dalmine Centenario, ha ospitato i rappresentanti di Confcommercio, Confartigianato e Assolombarda-Confindustria sul tema dello stato dell’economia tra costi energia, materie prime e smart working.

Mercoledì 16 marzo il nostro Club si è ritrovato con i Rotary Club Treviglio e Romano di Lombardia al Palace Hotel di Zingonia per una interessante serata sul tema “Stato dell’economia attuale e nuovi modelli organizzativi aziendali”. Argomento sviluppato attraverso un doppio giro di interventi a cura di Marco Barbieri di Confcommercio, Enrico Brambilla di Confartigianato e Alvise Biffi di Assolombarda-Confindustria, moderati da Lorenzo Rinaldi, direttore de “Il Cittadino” di Lodi. Una discussione articolata, che ha avuto come sfondo la preoccupazione per la gestione delle risorse energetiche e il rincaro delle bollette. Senza trascurare, naturalmente, la necessità comune a tutti i settori delle attività di servizio e produttive di accedere a forme di agevolazioni che riguardano non secondariamente la tassazione di dipendenti e addetti. Denominatore comune, gli effetti negativi prodotti dalla pandemia, che hanno segnato profondamente e con modalità diverse i singoli comparti. Ne è emerso il quadro di una economia tenace. Il rappresentante di Confcommercio ha toccato il tema del commercio online, una fetta di mercato che le attività mirano a conquistare per ripagare gli effetti della crisi postpandemica. Da Confartigianato la preoccupazione per la fluttuazione dei costi e la difficoltà a garantire l’approvvigionamento delle materie prime, che coinvolge la filiera meccanica e i terzisti. Infine, lo smart working, con i suoi aspetti positivi ma che ha mette a rischio le relazioni umane e professionali.

COVID DURANTE E DOPO

Il Rotary Club Dalmine Centenario ha ospitato giovedì 31 marzo la dott.ssa Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano.

La dottoressa Gismondo è una personalità scientifica forte e averla ospitata nel contesto ristretto del nostro club ha permesso di ottenere un punto di vista autorevole per quanto concerne la pandemia che ci ha colpito due anni fa e che continua a lasciare il segno nel numero dei contagi. Il suo intervento, iniziato con la spiegazione di quanto accaduto e l’analisi sulla gestione della fase acuta dell’emergenza sanitaria, ha toccato gli aspetti legati al futuro a breve termine. Gismondo ha sottolineato come, purtroppo, nel mondo, si vada in ordine sparso nel modo di gestire e fare fronte a una pandemia che in realtà ci accomuna. E, dunque, punta il dito sulla strategia sbagliata. In ogni caso, quanto deciso nel nostro Paese la trova d’accordo: la quarantena di 7 giorni per i positivi a Covid-19 rappresenta un buon intervallo di tempo precauzionale. Quanto alla quarta dose, il cosiddetto secondo booster, non ha dubbi asserendo che “non c’è nessuna base solida, né scientifica né epidemiologica nel contesto che stiamo vivendo, che possa giustificare in questo momento una quarta dose di vaccino” anti-Covid estesa a categorie diverse da quelle per cui è già prevista e per le quali – tecnicamente – non è da considerarsi un secondo booster, ma un richiamo dopo un ciclo primario di vaccinazione composto per gli immunodepressi da 3 dosi”. Aggiungendo che “una nuova dose sarebbe ottimale con un vaccino aggiornato, sicuramente in vista dell’autunno, ma non prima”. Anche sul Green pass, come aveva dichiarato il mese prima di intervenire alla nostra serata, Gismondo, si era detta contraria a mantenerlo in essere in vista della fine dell’emergenza. Quanto alla mascherina, avrebbe senso mantenerla sempre e non prevederne l’uso solo in alcuni luoghi, perché con un virus così altamente contagioso il rischio di infettarsi esiste sempre allorquando la togliamo. Anche quando ci si trova all’aperto, avendo le altre molto vicine a sé”. La strada imboccata, insomma, è quella della convivenza con il Covid, sperando nello sviluppo di nuovi vaccini specifici che riescano a fare fronte alle varianti.

A DALMINE UNA STRADA PER ILARIO TESTA

Il Comune di Dalmine ha intitolato a Ilario Testa, già amministratore delegato della Dalmine e per 15 anni presidente di SACBO, nonché socio onorario del R.C. Dalmine Centenario, una strada nel nuovo complesso residenziale Sun City.

LA PACE, IL ROTARY: APPUNTAMENTO IL 9 APRILE A SOTTO IL MONTE