Il 9 aprile a Sotto il Monte Giovanni XXIII si è celebrato l’evento “La Pace, il Rotary” con l’intento di attualizzare il messaggio di Papa Giovanni XXIII per far conoscere ad una vasta platea l’operato del Rotary per la pace. Le sfide lanciate dalla “Pacem in terris” sono sfide attuali che meritano una riflessione approfondita per essere spunto di azione. La Fondazione Papa Giovanni XXIII ha offerto l’opportunità di conoscere l’attualità del messaggio dell’enciclica e il Rotary con la sua organizzazione dimostrerà come opera per la Pace. Il Distretto 2042 ha scelto di sviluppare il motto dell’anno rotariano “Servire per cambiare vite”, ispirandosi alla Pace in Terris per coniugare il messaggio giovanneo come stimolo e rinnovato impegno non solo per dire no a ogni forma di guerra, ma per affermare la libertà, la giustizia e l’equità che fanno parte della missione del Rotary.
I lavori sono stati aperti da Edoardo Gerbelli, Governatore Distretto 2042 del Rotary, il quale ha introdotto gli interventi di Don Ezio Bolis, Direttore Fondazione Papa Giovanni XXIII, e Enrico Galavotti, Professore di Storia del cristianesimo e Storia della teologia presso l’Università di Chieti-Pescara. «Ho pensato di organizzare un convegno internazionale volto a sviscerare come i temi affrontati in quel documento davvero innovativo, se non rivoluzionario, siano ancora oggi attuali; di mettere in relazione le istanze di quella Enciclica con l’impegno e le attività che il Rotary conduce, quotidianamente, per edificare un mondo che si muove verso la convivenza fra uomini e donne di terre diverse, di razze diverse, di religioni diverse, di culture diverse» – ha detto Edoardo Gerbelli. «Il 60° anniversario della Pacem in terris è una preziosa occasione per ricordare e approfondire l’insegnamento profetico di Giovanni XXIII sulla pace. Invitando a «superare le barriere che hanno recato ingiurie», Papa Roncalli non si limitava a proporre nuove teorie, ma richiamava tutti gli uomini e le donne di buona volontà a dare il proprio contributo per creare una cultura della pace, fondata sulla libertà e la verità, sulla giustizia e sulla solidarietà tra i popoli. Questo è il compito affidato anche alla nostra generazione» – ha sottolineato don Ezio Bolis.
Nella seconda parte, Alberto Ganna, Past Governatore Distretto 2042 del Rotary, ha aperto ai contributi di Charlie Allen, Direttore Partnership Institute of Economics and Peace, Fergal Mc Carthy, Peace Programs Manager Rotary Foundation, e Helen Nambalirwa Nkabala, Direttrice Centro della Pace presso la Makerere University. Gli interventi hanno offerto molti spunti di riflessione, evidenziando la complessità dello scenario internazionale in cui la pace viene minata quotidianamente. Infine, la tavola rotonda con i professionisti Silvia Fontana, Jasper Peet-Martel e Alessandro Girola, in cui è emersa la testimonianza della rappresentante di Medici Senza Frontiere, proprio nel giorno in cui la Russia ne ha decretato l’espulsione dal suo territorio.Le conclusioni sono state affidate a Gilberto Dondè, Past Governatore Distretto 2042 del Rotary, e al Governatore in carica, Edoardo Gerbelli.
LA GIORNATA MONDIALE DELLA CONSAPEVOLEZZA SULL’AUTISMO
Il 2 aprile si è celebrata la Giornata Internazionale per la consapevolezza dell’Autismo. Il nostro Club supporto in vari modi il Progetto Spazio Autismo e a tale riguardo segnalo al Circolino in Città Alta si è tenuto il concerto dell’Orchestra La Nota in Più, seguito da una performance teatrale che raffigura l’esperienza di un ragazzo autistico. Nel pomeriggio dello stesso giorno c’è stata la vendita di speciali biscotti blu. Sono gli stessi che abbiamo gustato a Natale, colorati di blu.
EMERGENZA UCRAINA
Il nostro Club ha risposto all’appello lanciato attraverso la Commissione Distrettuale Azione Internazionale dal sindaco di Rota Imagna, che ospita una piccola colonia di bambini ucraini. Computer e tablet messi a disposizione da SACBO sono stati donati per consentire di svolgere lezioni in DAD con l’Ucraina.
SERATA ROSSOBLU’ CON IL VOLLEY BERGAMO 1991
Bergamo è rimasta nel grande volley femminile. Lo ha fatto riscrivendo la storia della plurititolata società rossoblù, attraverso la fondazione del Volley Bergamo 1991, e poi conquistando una salvezza che è arrivata nelle ultime battute dell’ultima giornata di campionato. Un cammino lungo, intenso e non privo, oltre che di emozioni, anche di ostacoli: infortuni, cambi in corsa, un mese di sosta forzato causato dal covid-19 che non ha risparmiato le rossoblù. Ma l’obiettivo è stato raggiunto. A dispetto delle difficoltà che forse lo hanno reso ancora più prezioso. E il Volley Bergamo 1991, al termine del suo primo anno di vita, si è garantito la permanenza in serie A1. A testimoniare questa impresa, nella serata dedicata a squadra e società, sono state le giocatrici Khalia Lanier e Luna Cicola, il direttore sportivo Giovanni Panzetti e il vicepresidente Stefano Rovetta, insieme a Giorgia Marchesi, addetta stampa. L’americana Lanier ha spiegato di avere scelto di restare a Bergamo, nonostante offerte economiche più vantaggiose, manifestando un legame con la città e i cuori rossoblù. La giovanissima Cicola si è detta felice di vestire una maglia così prestigiosa e desiderosa di crescere tecnicamente. Panzetti è il simbolo di fedeltà assoluta al volley femminile bergamasco, lo stratega che ha permesso di mantenere la squadra nel massimo campionato, garantendo uno spettacolo di gioco e passione, pure disponendo di un budget limitato rispetto a corazzate come Conegliano. Il vicepresidente Stefano Rovetta ha raccontato come si è arrivati a formare la squadra dirigenziale e mettere insieme gli sponsor che hanno creduto nel progetto, consentendo di conservare il titolo e la grande tradizione del volley femminile a Bergamo.