A RUOTA DI GIACOMO AGOSTINI
Il Rotary Club Hospital 1 GXXIII ha promosso il suo primo interclub al ristorante La Marianna dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, riunendo i soci del R.C. Dalmine Centenario e dell’Inner Wheel Treviglio e chiamando un relatore d’eccezione come Giacomo Agostini, campione di motociclismo che ha lasciato una traccia marcata e indelebile nel mondo dello sport italiano e mondiale. Una tale figura non poteva tenere lontani i rotariani appassionati di imprese sportive. Insieme all’ADG Edoardo Gerbelli, presente Paolo Fiorani, presidente del R.C. Clusone, e numerosi soci appartenenti ai sodalizi dei Gruppi Orobico 1 e 2. Gran pienone per ascoltare alla viva voce di un protagonista assoluto i motivi di un successo straordinario maturato in tempi difficili e rischiosi per chi praticava il motociclismo agonistico. Giacomo Agostini ha vissuto la sua infanzia a Lovere, dove ha visto correre campioni di motocross come Carlo Moscheni, che gli sedeva accanto quasi a testimoniare un attaccamento paterno. La passione lo ha assalito da adolescente, ragione per cui aveva bisogno dell’autorizzazione dei genitori a correre. Ottenuta la licenza sportiva, aiutato da Rovaris, concessionari Motomorini di zona, Agostini potè iniziare a cimentarsi tra i cadetti. La prima gara ufficiale, a cui partecipò con la fiammante “Settebello”, fu la gara in salita “Trento-Bondone” del 18 luglio 1961, nella quale si classificò secondo, alle spalle del celebre “Scoiattolo della montagna”, al secolo Attilio Damiani, campione italiano in carica e considerato imbattibile nelle cronoscalate. “I miei meccanici erano il panettiere e il farmacista – confessa – Le piste erano strade aperte al traffico, i caschi delle scodelle, la tuta pesava meno di un kg rispetto ai 10-12 di quelle odierne decisamente protettive”. La prima gara internazionale, vinta da Agostini, fu nella classe 250 della prestigiosa Coppa d’oro Shell, svoltasi il 19 aprile 1964 sul Circuito di Imola. Segnalato da Carlo Ubbiali, altro grande iridato bergamasco, Giacomo Agostini si presentò al conte Domenico Agusta e approdò alla MV Agusta partecipando al mondiale 1965 nelle classi 350 e 500 che lo avrebbero visto trionfare sui circuiti di tutto il mondo. Il suo palmares nel campionato mondiale è inequivocabile: ha disputato 190 gare, vincendone 123 e salendo sul podio 162 volte, aggiudicandosi 15 titoli mondiali, 8 in classe 500 e 7 in 350. Nella sua carriera Agostini ha fatto risuonare l’inno italiano 311 volte, comprese le gare valse 18 titoli nazionali, i dieci successi al Tourist Trophy (massacrante corsa di 360 km che ha mietuto decine di vittime tra i partecipanti) e la 200 miglia di Daytona, che lo ha visto gareggiare per la prima volta negli USA con una moto di 700 cc, vincere ma finire disidratato.
“E’ stato importante correre per una marca italiana” – dichiara Agostini, il quale ricorda quando, abbandonati i motori quattro tempi e con l’avvento del 2 tempi giapponese, egli finì per passare alla Yamaha alla fine del 1973. In compenso, ha rinunciato a girare un film di Pietro Germi preferendo correre in moto, anche se poi si è cimentato nei fotoromanzi. Appeso il casco al chiodo, da team manager ha vinto altri tre titoli mondiali. Differenze tra passato e presente? Una volta c’era più amicizia tra i piloti, la squadra Agusta era composto da 8 persone, oggi un team ne conta almeno 30 e soprattutto l’elettronica ha cambiato il modo di guidare la moto. Le qualità da riconoscere a Giacomo Agostini: la grande discrezione, la capacità di restare fedele alle proprie abitudini e amicizie, essere diventato manager di se stesso.
LA CORDATA DELLA PRESOLANA
Il nostro socio onorario Paolo Valoti, presidente del C.A.I. Bergamo, ci invita alla Cordata della Presolana, il grande evento del fine settimana dell’8 e 9 luglio 2017, a conclusione degli Stati Generali della Montagna verso un’agenda strategica condivisa della Provincia di Bergamo, e che si innesta all’interno di un progetto culturale per la sicurezza, salvaguardia e sostenibilità della montagna.
“Montagne per tutti” è un obiettivo generale che si concretizza in un’iniziativa particolare: rendere il rifugio Baita Cassinelli accogliente e accessibile anche ai disabili e alle persone con ridotte capacità motorie. Ogni partecipante alla Cordata sarà automaticamente anche finanziatore di questo progetto sociale e solidale.
Il giorno prescelto per la realizzazione della Cordata è domenica 9 luglio: all’ora stabilita tutti i partecipanti dovranno avere raggiunto il Campo Avanzato prescelto tra i 18 CA in cui il periplo è stato suddiviso per agganciare il proprio moschettone alla corda.
Sarà possibile scegliere il Campo Avanzato che si preferisce raggiungere indicandolo come preferenza nella fase di pre-registrazione e confermandolo poi in quella di registrazione. Ciascun Campo Avanzato può ospitare uno specifico numero massimo di, raggiunto il quale dovrai orientarti su un Campo Avanzato diverso. La cordata della Presolana è una grande sfida per le montagne e un simbolico abbraccio alla montagna che, con i suoi 2521 metri di altezza, è considerata l’incontrastata ‘Regina delle Orobie’. Ciascun partecipante alla Cordata della Presolana riceverà l’apposito kit costituito da: fettuccia, moschettone, t-shirt commemorativa e marsupio. Per avere il kit, è sufficiente scegliere la donazione base (5 euro).