LE PAROLE DI PAUL HARRIS”, IL NUOVO LIBRO ROTARIANO DI ANGELO DI SUMMA PRESENTATO PER LA PRIMA VOLTA IN INTERCLUB NEL DISTRETTO 2042

Le parole di Paul Harris”, ultimo titolo della trilogia sul fondatore del Rotary, a firma di Angelo Di Summa e pubblicata nella collana Super di Pernice, è stato al centro della serata di formazione rotariana organizzata, nella cornice de “La Vacherie” di Brusaporto, dal Rotary Club Dalmine Centenario e condivisa con i Rotary Club Isola Bergamasca e Treviglio, tutti del Distretto 2042, con l’intervento dell’autore, rotariano, giornalista e scrittore. Presenti anche l’editore, Andrea Pernice, PDG del Distretto 2041, il socio onorario PDG Marco Milanesi e Roberto Lodovici, Assistente del Governatore per il Gruppo Orobico 2.

Di fronte a un uditorio qualificato e attento, l’autore, presentato dal Presidente del Club ospitante, Alessandro Cianciaruso e salutato da Claudia Martina, Presidente del RC Ponte San Pietro, e da Giuseppe Leoni, Presidente del RC Treviglio, ha illustrato il senso della sua ricerca, ormai pluriennale, tesa da un lato a cercare di dare sistematicità alle “parole” di Paul Harris, strappandole alla occasionalità, dall’altro a contestualizzare sul piano storico e filosofico la genesi dell’idea rotariana da parte del fondatore Paul Harris, intellettuale illuminato, portatore di idee radicalmente innovative e frutto di un mondo culturale complesso che spazia dall’etica del calvinismo all’Illuminismo, dal trascendentalismo di Emerson e Thoreau al pragmatismo di Peirce, dalla pedagogia democratica di Dewey all’utilitarismo di Bentham, dall’evoluzionismo al pacifismo. “L’album di famiglia dei rotariani -ha sostenuto l’oratore- è ben più ampio di quanto essi normalmente abbiano contezza”. Partendo da queste premesse e attualizzando il discorso, Di Summa ha invitato i rotariani ad approfondire l’essenza del rotarismo prima ancora di pensare alla sua pratica, peraltro necessariamente conseguente. “Se è giusto concentrarsi su quanto di benefico il Rotary fa nel mondo attraverso i Club e la Fondazione, non bisogna dimenticare che il movimento concepito da Paul Harris, prima che essere ‘azione’, è ‘modo di essere’ e ‘formazione’, sposando fino in fondo la storia, come campo progressivo di esperienza, con tutti i rischi che ciò comporta, come una navigazione in mare aperto”. La rotta indicata da Paul Harris resta quella di una continua proiezione verso il futuro, evitando il rischio mortale dell’autocompiacimento e della chiusura autoreferenziale”. “Mai dimenticare che Paul Harris ha guardato ai rotariani come uomini disposti a mettersi continuamente e cartesianamente in discussione per testimoniare la fede in un futuro di speranza e felicità, con l’obiettivo finale della fratellanza universale.

Il R.C. Dalmine Centenario in visita al R.C. Villeneuve Loubet

La prima tappa fuoriporta dell’anno rotariano 2021-2022 ha visto una delegazione del R.C. Dalmine Centenario, guidata dal presidente Alessandro Cianciaruso, fare visita tra il 15 e il 17 ottobre al Club gemellato Villeneuve Loubet Marine Baie des Agnes, presieduto da Jean Jacques Frantz. Una tre giorni nell’incantevole località della Costa Azzurra, servita a rinsaldare la storica amicizia tra i due sodalizi e a promuovere un momento di confronto dopo il periodo di lontananza fisica dovuta alle restrizioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Tante le riflessioni a margine di una ripartenza che riguarda tutti i territori presidiati dal Rotary e la condivisione di un rinnovato impegno verso i progetti comuni, a cui associarne possibili nuovi. Nell’occasione, si è parlato anche de “La Ruota d’Oro”, ovvero il Rotary spiegato ai bambini, iniziativa che ha suscitato grande interesse tra gli amici francesi.

ISTITUZIONE COMMISSIONE PROGETTUALE DEDICATA AL PROGETTO “LA RUOTA D’ORO”

Il R.C. Dalmine Centenario ha invitato i Club a nominare un proprio rappresentante per costituire una Commissione che possa gestire il progetto da noi patrocinato e condiviso dal gruppo orobico 2 “ LA RUOTA D’ORO – IL ROTARY RACCONTATO AI BAMBINI E SEGNI DI PACE”. Dopo la prima dello spettacolo teatrale, trasmessa in diretta straming il 4 marzo 2021 e disponibile online, è nostra intenzione promuovere lo spettacolo e riuscire a produrlo dal vivo,sia nell’area di competenza del Distretto 2042 che a livello rotariano nazionale. Il socio Oreste Castagna, promotore del progetto, regista e attore, ha suggerito al consiglio direttivo del Rotary Club Dalmine Centenario di pianificare la promozione dello spettacolo, impegnandosi a portarla avanti attraverso il suo studio, come parte integrante del service. Il consiglio direttivo del nostro club, riunitosi lo scorso 7 ottobre, ha accolto la proposta del socio e suggerito che venga creata una commissione ad hoc , composta da un rappresentante di ogni club partecipante, che monitori i progressi della promozione e del service.

IL NOSTRO PRESIDENTE, ALESSANDRO CIANCIARUSO, ALL’UDIENZA PAPALE

Il nostro presidente, Alessandro Cianciaruso, è stato presente nel mese di ottobre all’udienza papale a Roma e, nella sua veste di rotariano, ha fatto benedire da Papa Francesco il gagliardetto del Rotary Club Dalmine Centenario. Breve, com’è ovvio, ma intenso nello sguardo e nelle parole l’incontro con il Pontefice, che è passato a salutare rivolgendosi a ciascuno dei presenti. “Una carica umana e spirituale straordinaria” – ha sottolineato Alessandro Cianciaruso, che ha partecipato all’udienza papale insieme a Andrea Pernice, PDG Distretto 2041.

END POLIO NOW: “Strategia di eradicazione della polio 2022–2026: mantenere una promessa

La pandemia di Covid-19 ha sicuramente creato problemi all’azione internazionale finalizzata a debellare la poliomielite, certamente non ridotto gli sforzi del programma End Polio Now del Rotary nel mondo. Oggi più che mai, il Rotary rinnova lo sforzo per eradicare la seconda malattia umana della storia. Il vaccino antipolio continuerà a viaggiare per garantire la più capillare campagna di immunizzazione. Un anniversario importante quello del 24 ottobre 2021, in cui si celebra la World Polio Day e in cui ricorre il trentatreesimo anniversario della Global Polio Eradication Initiative (GPEI), ideata nel 1988 dai 5 partner: Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef, Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie Statunitensi (CDC), Rotary International e Fondazione Bill e Melinda Gates al fine di eradicare la poliomielite a livello mondiale, liberando la popolazione da questa antica piaga dell’umanità. Non esistendo farmaci in grado di curare questa malattia, l’unica possibilità di difesa è rappresentata dalla prevenzione vaccinale. Grazie alle campagne di vaccinazione di massa i casi di poliomielite dal 1988 ad oggi sono diminuiti del 99,9% e la stessa Italia è stata ufficialmente certificata “polio-free” il 21 giugno 2002 (anche se l’ultimo caso che si è manifestato nel nostro Paese risale al 1982).

Come noto, per anni nel mondo sono state implementate numerose importanti iniziative volte ad aumentare la consapevolezza sull’importanza di spegnere eventuali focolai esistenti sensibilizzando le istituzioni e la popolazione su una malattia troppo spesso dimenticata. Tuttavia, nonostante di recente anche la Regione Africana sia stata certificata libera dal poliovirus selvaggio, la poliomielite purtroppo è ancora una triste realtà che continua a mietere numerose vittime sia in termini di invalidità che in termini di mortalità, tra le quali, con una maggiore incidenza, i bambini sotto i cinque anni. Infatti, nonostante gli enormi progressi della medicina in ambito vaccinale, di cui oggi più che mai siamo testimoni grazie alla vaccinazione anti-SARS-Cov-2, che ha permesso il contenimento della Pandemia e un principio di ritorno alla tanto attesa normalità di cui il mondo intero è stato privato per due lunghi anni, la ricomparsa della poliomielite nei Paesi polio-free continua a rimanere un evento possibile, fintanto che ci saranno zone del mondo in cui la malattia è presente e diffusa.

Sebbene oggi tale patologia sia endemica nei soli Paesi del mondo: (Pakistan, Afghanistan, NigeriaPapua Nuova GuineaSomalia), la persistenza di focolai epidemici, anche se localizzati in aree geograficamente circoscritte, costituisce un rischio latente per la globalità della popolazione; rischio peraltro notevolmente amplificato dal movimento della popolazione da quelle aree per ragioni familiari, economiche, culturali, ma soprattutto sociali nel contesto dei flussi di popolazioni sfollate e del rientro dei rifugiati. Inoltre, il blocco imposto dalla pandemia Covid-19 nell’era pre-vaccinale e le persistenti barriere etniche e religiose, che hanno impedito di raggiungere ogni bambino con i vaccini antipolio, hanno contribuito ad un aumento esponenziale dei casi di malattia. Solo nel 2020, infatti, sono stati registrati 1226 casi di tutte le forme di poliomielite rispetto ai soli 138 del 2018.

Questi numeri appaiono ancor più preoccupanti se si considera che, come suggeriscono i recenti dati UNICEF e le numerose pubblicazioni scientifiche nazionali e internazionali gli ultimi 18 mesi hanno visto un significativo e vertiginoso calo delle coperture relativamente alle vaccinazioni infantili: circa 23 milioni di bambini hanno perso le vaccinazioni di routine nel 2020, con un aumento di 3,7 milioni rispetto al 2019. Una delle ragioni principali di questo importante decremento delle coperture vaccinali è stata la diversione delle risorse allocate e stanziate dalla impellente necessità di combattere la Pandemia COVID-19, protagonista indiscussa del panorama sanitario, politico, economico e sociale dell’ultimo biennio. India e Pakistan, in particolare, sono i due Paesi con il maggiore aumento delle vaccinazioni infantili dimenticate, per un totale di 4 milioni di dosi non somministrate.

Per quattro mesi del 2020 anche la GPEI si è trovata costretta a sospendere le campagne porta a porta contro la polio per proteggere le comunità dalla diffusione del COVID-19, allocando le sue risorse economiche ed umane per sostenere la risposta alla pandemia in quasi 50 Paesi. Ad aggravare la situazione il fatto che la maggior parte dei bambini privati del vaccino (molti dei quali provengono da comunità con accesso limitato ai servizi di prevenzione, spesso isolate dai centri sociali e soggette a conflitti politici e sociali sempre in aumento e ricorrenti) non ha ricevuto neanche una singola dose di vaccinazione.

A tal proposito, la scarsa consapevolezza e il dilagante fenomeno della Vaccine Hesitancy hanno ostacolato il progresso dell’eradicazione della polio soprattutto nei due Paesi con il maggior numero di casi di poliovirus selvaggi segnalati: Pakistan e Afghanistan. Entrambi i Paesi, infatti, hanno registrato un picco di casi durante il 2020 dopo che la vaccinazione anti-poliomielite è stata sospesa per dare spazio alla campagna di vaccinazione anti-COVID-19 e proteggere le comunità dalle gravi incombenze della Pandemia.

Casi di poliovirus selvaggi segnalati in Pakistan e Afghanistan nei primi 10 mesi di ogni anno dal 2011 al 2021

Alla ripresa delle vaccinazioni antipolio nell’agosto 2020, entrambi i Paesi hanno registrato nel 2021 il numero più basso di casi di polio segnalati in più di un decennio. Per questo, le Nazioni Unite si stanno preparando a vaccinare tutti i bambini sotto i 5 anni in Afghanistan, compresi gli oltre 3,3 milioni che non potevano essere raggiunti dal 2018, a dar prova, ancora una volta, di quanto la vaccinazione rappresenti l’unico strumento reale e tangibile quale arma salvavita contro le malattie infettive.

Al fine di proseguire lungo la strada di questi incoraggianti successi, il Pakistan e l’Afghanistan hanno chiesto una rinnovata solidarietà globale e l’approvvigionamento di risorse continue necessarie per eradicare questa malattia prevenibile esclusivamente con la prevenzione vaccinale. Essi, dunque, si sono impegnati a rafforzare la loro partnership con GPEI per migliorare le campagne di vaccinazione e l’impegno con le comunità ad alto rischio di polio.

A tal fine, nel giugno 2021, il GPEI ha lanciato il piano “Strategia di eradicazione della polio 2022–2026: mantenere una promessa” che sostituisce la precedente programmazione 2019-2023.

Il Piano strategico 2022-2026, soprattutto nel delicato contesto attuale, in cui la pandemia di COVID-19 sta continuando a devastare il mondo dopo i 211,7 milioni di casi e 4,43 milioni di morti (al 23 agosto 2021), poiché le campagne di vaccinazione di massa hanno ridotto la drastica situazione in termini di mortalità e morbilità (al 23 agosto 2021, il 24,6% della popolazione mondiale era completamente vaccinato, il 32,7% aveva ricevuto almeno una singola dose e 33,56 milioni di dosi venivano somministrate su base giornaliera), sottolinea l’urgenza di rimettere nuovamente al primo posto gli sforzi per l’eradicazione della polio proponendo una serie completa di programmi strategici implementati a tal fine.