Mutuo Soccorso: oltre un secolo e mezzo di storia bergamasca

L’Associazione Generale di Mutuo Soccorso, una delle più antiche istituzioni di Bergamo che ha legato la sua nascita all’unità d’Italia, ha catalizzato la riunione del 10 novembre a La Vacherie di Brusaporto.

Ospite della serata l’ing. Claudio Merati, presidente della fondazione che ha dato vita alla prima forma di welfare. Merati, che associa questo importante e prestigioso compito al ruolo di dirigente di unità organizzativa della sede territoriale di Bergamo della Regione Lombardia (con responsabilità di coordinamento delle attività di sede, di interfaccia nei rapporti con le Istituzioni del territorio bergamasco e presidente della commissione sismica), ha parlato ai soci del nostro Club poche ore prima di mettersi in viaggio alla volta delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto scorso. L’ennesimo viaggio nel quadro della cooperazione offerta dalla Lombardia e dai tecnici bergamaschi ai territori di Amatrice e dintorni martoriati dallo sciame sismico, poi risalito duramente verso la Val Nerina interessando centri come Norcia e Camerino. Claudio Merati è un interprete fedele dello spirito che di Bergamo che si riconosce nella fondazione che nacque il 6 aprila 1862 come “Società di mutuo soccorso degli artisti e operai di Bergamo” e che dal 1905 ha assunto la denominazione “Associazione generale di mutuo soccorso in Bergamo”. Una realtà viva e partecipativa, che ha contribuito allo sviluppo sociale e alla modernizzazione della città con un’espressione di libertà, prima di essere soppressa dal regime fascista per poi essere ricostituita dopo la seconda guerra mondiale.

La “Società di mutuo soccorso degli artisti e operai di Bergamo” fu generata dalla fusione di quattro sodalizi di categoria: dei sarti, barbieri, falegnami e tipografi. La fondazione avvenne nello stesso locale dove erano state raccolte le adesioni dei volontari per la spedizione dei Mille, Motivo per il quale l’associazione ha conferito la presidenza onoraria e perpetua a Giuseppe Garibaldi. Assieme all’attività di mutua assistenza, fu messo in atto una sorta di welfare ante litteram. E nel 1869, per dare risposta al problema del credito, il Mutuo Soccorso promosse la Banca Mutuo Popolare di Bergamo. Tra le altre iniziative del periodo ottocentesco figurano il primo ufficio di collocamento (nel 1878), i «Prestiti sull’onore», la cooperativa di consumo fondata nel 1882, un servizio di onoranze funebri. Dopo la costituzione di una cooperativa per la costruzione di case operaie e di un forno sociale, nel 1922 diede vita anche alla Cooperativa farmaceutica. Accanto ad attività di carattere economico, la Società di mutuo soccorso si è occupata anche della crescita culturale, fondando nel 1869 la «Biblioteca popolare circolante», che ricevette nel 1911 la donazione di 18.851 volumi da parte dell’avvocato Giuseppe Ferrari, ponendo le basi per la nascita della «Caversazzi». Dal 1877 nella sede attuale di via Zambonate, all’inizio del Novecento partecipò alla fondazione dell’Unione contro la tubercolosi e al Comitato per combattere l’alcolismo.

Sciolta dal regime fascista il 28 luglio 1939, l’associazione torna in vita il 22 luglio del 1945 incorporando un anno la «Società di mutuo soccorso fra le operaie di Bergamo», che era stata fondata nel 1863. Dopo le notevoli difficoltà negli anni del dopoguerra, l’associazione riceve un nuovo impulso negli ultimi due decenni, con la ristrutturazione della sede storica e l’intensificazione delle attività culturali ispirate agli ideali delle origini declinate sotto nuove forme. In occasione del 150esimo anniversario della sua costituzione, l’associazione ha creato il Centro di documentazioni artisti contemporanei.

“Fare oggi mutualità non è facile – ha sottolineato Merati – Sicuramente sono ancora forti i bisogni non soddisfatti, soprattutto a causa dei tagli ai servizi sociali. Tuttavia vi sono nuove di mutualità non solo di scambio economico. Un esempio su tutti, le banche del tempo”.